IL LIBRO DE LI PRATI ( XVI SEC.)
In questo quadro si inserisce, nel 1578, un importante codice: “Il libro de li prati di Chiaravalle” che, corredato di schizzi e disegni, ci offre una “fotografia” delle nostre terre, dei villaggi di Sorigherio, di Bagnolo, di Chiaravalle, della cascina Tecchione e di altre a noi vicine. Poasco è menzionato solo in riferimento ai confini delle sue proprietà terriere con quelle dei frati e all’uso delle acque di alcune rogge o fontanili.
Lo schizzo è ricco di riferimenti topografici di particolare importanza.
FAMIGLIE PROPRIETARIE DI TERRE A POASCO
In alto si fa riferimento al “pra dele Becharie”, termine che probabilmente derivava dal “cognome” di una famiglia ( De Bechariis ) proprietaria di terreni nel territorio di Poasco fin dal XIII sec.. Anche la “ Vigna del signor Giovanni Antonio Maggi”, che si trovava verso meridione, testimonia la presenza di un’altra famiglia che aveva beni a Poasco.
CHIESA DI S. STEFANO IN SORIGHERIO
In alto a sinistra, corrispondente alla direzione sud-est, è disegnata la chiesetta di S. Stefano. Essa sorgeva lungo la strada che da Chiaravalle porta a Poasco in corrispondenza di una curva ad esse , ancora oggi esistente. Il prato vicino si chiama ancora oggi,come da mappale catastale, “Pra S. Stefano”. S. Stefano in Sorigherio, come già detto, occupava la posizione, di un “ Termine” romano, quindi potremmo far risalire la sua origine al IV sec. d.C. circa. Dai documenti delle visite di S Carlo Borromeo, risulta che il cardinale, avendola vista spoglia e senza alcuna rendita, ne dispose l’abbattimento il 26 novembre 1579. La chiesa è scomparsa e oggi non vi è più traccia neppure della croce posta da S. Carlo sul luogo.