Poasco e Sorigherio hanno origini lontanissime che risalgono alla preistoria. Etimologicamente Poasco ci indicherebbe una desinenza “ligure” (come Noverasco, Binasco, Fizzonasco, ecc…), attestante l’esistenza di insediamenti di tali popolazioni, antecedenti la conquista romana . POA deriva dal greco pòa che significa erba, foraggio; mentre il suffisso ASCO designa abbondanza d’acqua infatti le fonti storiche definiscono la zona sud di Milano come densamente paludosa, mentre quella nord molto boschiva. Il toponimo di Sorigherio, in dialetto milanese Sorighèe o Surighèe, secondo l’Oliverideriverebbe da soregh, sorcio in dialetto cremonese; significherebbe quindi “luogo dove abbondano i sorci”.
Intorno al 222 a.C. si hanno le prime invasioni romane nelle terre della bassa pianura transpadana e i primi insediamenti che andarono ad occupare i nostri borghi e il grande villaggio gallico che sarebbe diventato, in seguito, la città di Mediolanum.
Le antiche popolazioni, che abitavano le nostre terre, si fondevano con la nuova civiltà, con il nuovo sistema economico e agricolo romano. Già dal primo secolo, infatti, erano presenti colture di ogni tipo, la cui produzione era destinata “per il mercato”, reso possibile dalle vie di comunicazione costruite dai militi latini. Inoltre, la conoscenza e l’utilizzo di tecniche agricole avanzate, favorì l’insediamento di ville rustiche, nelle quali, i nuovi e ricchi proprietari, riunivano parecchie famiglie di servi celti.
Di questo periodo, fino al V secolo d.C., prima delle invasioni longobarde, abbiamo varie testimonianze storiche quali frammenti lapidei, colonne marmoree, capitelli sparsi un po’ ovunque nei dintorni di Poasco.
Significativo, per noi, il frammento di lapide funeraria romana infisso sull’esterno della chiesa, eretto in memoria di un ricco proprietario terriero di origini latine, che nel nostro paese aveva dei possedimenti. Sempre a Poasco sarebbero stati ritrovati, dall’allora parroco Pietrasanta, i ruderi di uno “speco” pagano dedicato al Dio Pane, venerato dai gentili in questi paraggi, secondo la testimonianza scritta in “Gite e rilievi storici ed archeologici dei dintorni di Milano” di Paolo Rotta, del 1895.
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