Trova venti minuti da dedicare alla visione di questo cortometraggio.
Lasciati provocare da quello che vedi.
Lascia che questa storia posso intrecciarsi con la tu.
Genesi 3,8-10
Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
Will è nascosto da un telo.
Il telo lo nasconde, nasconde la sua deformità, nasconde il suo volto.
Osserva il suo volto: cosa ti dice? E cosa dice di Will, della sua interiorità?
Il velo che lo nasconde è un limite o un desiderio x Will?
Dove sei Will?
Adamo si nasconde.
Ha paura e si vergogna del suo errore e di quello che è diventato dopo quell’errore.
La domanda che Dio fa ad Adamo: “dove sei?” la ripropone anche a te oggi.
Dove?
Qual’è il tuo “dove”?
Will si accontenta di stare nascosto, vive la sua vita di “spettacolo” in “spettacolo” e resta sempre nascosto, è spettatore del suo spettacolo.
Il suo volto resta sempre uguale, sempre come lo vedi, sempre lo stesso.
Non ha il coraggio di fuggire, resta pietrificato dal velo che lo copre e lo scopre a seconda delle esigenze dello spettacolo.
Dovrà aspettare il suo “salvatore” x decidere cosa fare di quel velo, cosa fare di sè stesso, non si prende nessuna responsabilità.
Adamo fugge dalla sua responsabilità.
Non riesce ad essere responsabile di quello che ha fatto incolpando Eva e incolpando anche se stesso.
Fugge.
Va via dalla responsabilità di sè stesso, va via dalla responsabilità più profonda e intima dell’essere umano: la responsabilità di essere quello che si è e delle proprie scelte.
Dove sei?
Sei responsabile di quello che sei o preferisci nasconderti, preferisci il velo che ti copre?